Gomorrah Wiki
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Pietro Savastano, è uno dei protagonisti della serie televisiva Gomorra - La serie.

Biografia[]

Figlio di un boss, divenne capo della Famiglia Savastano succedendo al padre. E' marito di Immacolata Savastano e padre di Gennaro. I suoi uomini più fidati sono Ciro Di Marzio, Malammore, Zecchinetta, Bullett, Centocapelli, L'Africano, 'A Lisca, 'O Trovatello.

La prima stagione è caratterizzata dalla faida con Salvatore Conte, suo rivale, di cui ha accettato con astio una scissione (in un periodo mai narrato nella serie), inizia come un atto di punizione (Ciro Di Marzio incendia la sua dimora), ma che si trasforma in una breve faida sanguinaria. Conte infine fugge dall'Italia, scampato ad un violento assalto al suo quartier generale in cui periscono ben seicento affiliati di don Pietro tra cui: Centocapelli, L'Africano, 'A Lisca e 'O Trovatello.

Una retata di polizia convince Don Pietro della presenza di un traditore all'interno del clan. La rabbia lo spinge a sospettare di Bullett, suo fedelissmo, che uccide a casa sua (per poi rivelarsi il vero traditore, Ciro Di Marzio, ma non viene sospettato).

Mentre è in macchina viene catturato dalla polizia ed arrestato. La sua permanenza in carcere indebolisce il clan Savastano: il loro commercialista ruba tutta la liquidità, i loro produttori di droga sudamericani interrompono le comunicazioni ed un gruppo di affiliati omosessuali pretendono maggiori compensi dal clan. Alcuni nigeriani nel carcere scatenano una serie di omicidi per spingere l'inflessibile Pietro ad accettare, ma il boss riesce a reperire un telefonino illegalmente e ordina ai suoi fedelissimi di uccidere tutti i nigeriani ribelli. Il giorno seguente viene sottoposto al regime 41-bis, perché la telefonata è stata intercettata; ormai in isolamento, don Pietro non ha più alcun controllo sul suo clan e mostra segni di "ferite".

Durante la sua assenza il clan Savastano viene totalmente distrutto dal tradimento di Ciro Di Marzio e dalla faida tra Salvatore Conte (detto "Topoleonte") e gli scissionisti del figlio Genny (che il ragazzo aveva introdotto nel clan per poi staccarsene). Sua moglie Imma viene uccisa e suo figlio Genny mandato in coma. Dalle ceneri del suo clan, a Scampia e Secondigliano nasce un nuovo impero criminale, fondato da tutti i suoi nemici e molti dei suoi ex alleati.

Dopo mesi di isolamento, Don Pietro riesce ad evadere con l'aiuto dei suoi pochi uomini rimasti (il disagio mentale è stato solo simulato per poter essere salvato), inaugurando un nuovo feudo mafioso a Colonia in Germania, dove è ospitato da un clan calabrese scissionista di Ndrangheta, ma è costretto a scappare dopo un attentato tra 'ndrine rivali. In questa fuga viene aiutato dal redivivo figlio Genny, che condivide il suo obbiettivo di ristabilire il loro potere nel crimine di Napoli, ma non sulle modalità per raggiungerlo.

Pietro torna a Napoli, dove combatte nell'ombra la guerra contro L'Alleanza, il nuovo clan mafioso di Ciro Di Marzio e Salvatore Conte sorto dalle ceneri del suo clan distrutto, ed egli ha deciso di affrontare i suoi nemici dopo la morte di Salvatore Conte.

Grazie al prezioso supporto di Patrizia Santoro, sua insospettabile spia e confidente ( con cui instaurerà perfino una relazione ), Pietro riesce a destabilizzare l'alleanza insinuando dissidi tra i suoi stessi membri - ex alleati e nemici dei Savastano legati in un debole armistizio - uccidendo 'O Principe, 'O Nano, 'O Mulatto ed il figlio di Annalisa Magliocca.

Viene smascherato quando il suo affiliato Angelo Sepino confessa il suo ruolo ai boss dell'Alleanza sopravvissuti. Nonostante la difficoltà dell'impresa, Pietro riesce a sbaragliare ogni opposizione e ritorna ad essere boss di Scampia, ripudiando la figura del figlio Genny che lo aveva deluso. L'ossessione verso Ciro Di Marzio è tale da ordinare a Malammore di giustiziare spietatamente sua figlia Maria Rita.

Genny, sconvolto e inorridito dal gesto del padre, riallaccia i rapporti con Ciro Di Marzio e gli permette di farlo uccidere davanti alla tomba della moglie Immacolata.

Vittime[]

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